Sant'Erasmo è il nostro Stemma

La storia narra del Martire Sant’ Erasmo, che perseguitato in Oriente dall’Imperatore Diocleziano, venne in Italia verso la fine del III secolo o al principio del IV secolo dell’ Era Volgare. Sant’ Erasmo, sbarcato a Brindisi, s’ incamminò direttamente per la Via Appia, la quale passava dalle nostre Matine a pochi chilometri da Santeramo. Nelle nostre Matine che allora erano popolate  da alcuni villaggi, Sant’Erasmo, o perché perseguitato dai pagani o perché venne a conoscenza che nei nostri boschi vi era un gruppo di Cristiani nascosti nelle grotte o catacombe di San Patrizio, venne a Santeramo, per confortare nella fede quei Cristiani, come si usava nei primi secoli del Cristianesimo.

Qui Sant’ Erasmo dovette fermarsi qualche tempo, e in seguito, avvisato da un Angelo lasciò il sicuro rifugio dei nostri boschi e attraversando la Via Appia arrivò a Formia, presso la città di Gaeta, dove morì il 2 giugno 303. Nei boschi di Santeramo, dove appunto si era fermato Sant’ Erasmo, i contadini e i pastori costruirono una piccola cappella che dedicarono al Santo e intorno fu costruito un villaggio che fu chiamato Casale di Sant’ Erasmo e poi Santeramo.
Lo stemma del Comune di Santeramo in Colle riproduce, in onore del Santo Patrono, la croce astile e il pastorale decussati e timbrati dal mitra vescovile d'argento. I colori di sfondo sono azzurro e rosso. La festa in onore del Santo

 

VITTORIO EMANUELE III
PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA

Ci piacque con Nostro Decreto in data sei settembre millenovecentotrentaquattro
- XII - E. F. - concedere al Comune di Santeramo in Colle la facoltà di usare uno stemma e un gonfalone comunale.
Ed essendo stato il detto Nostro Decreto registrato, come avevamo ordinato, alla Corte dei Conti e trascritto nei registri della Consulta Araldica e dell'Archivio di Stato in Roma, Vogliamo ora spedire solenne documento della accordata grazia al Comune concessionario.

Perciò, in virtù della Nostra Autorità Reale e Costituzionale, dichiariamo spettare al Comune di Santeramo in Colle, in Provincia di Bari, il diritto di fare uso di uno stemma e di un gonfalone comunale, miniati nei fogli qui annessi e descritti come appresso.
Stemma Troncato: di azzurro e di rosso, alla mitria viscovile poggiante sulla partizione, con la croce e il pastorale in decusse; al Capo del Littorio, che è: di rosso (porpora) al Fascio Littorio d'oro circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Motto: "TERRA S. ERASMI".
Ornamenti esteriori da Comune. Gonfalone: Drappo di colore verde riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata d'oro: "COMUNE DI SANTERAMO IN COLLE". Le parti di metallo ed i nastri saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto verde con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.

Dichiariamo inoltre che di tale provvedimento sia presa nota nel Libro Araldico degli Enti morali. Comandiamo poi alle Nostre Corti di Giustizia, ai Nostri Tribunali ed a tutte le Potestà civili e militari di riconoscere e di mantenere al Comune di Santeramo in Colle i diritti specificati in queste Nostre Lettere Latenti, le quali saranno sigillate col Nostro Sigillo Reale, firmate da Noi e dal Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, e vedute alla Consulta Araldica.
Date a Roma, addì ventisette del mese di maggio dell'anno millenovecentotrentacinque, trentesimosesto del Nostro Regno.

Vittorio Emanuele

Viste e trascritte nei registri della Consulta Araldica
oggi trentuno maggio millenovecentotrentacinque XIII
Il Cancelliere
della Consulta Araldica